lunedì 9 luglio 2018

10 DOMANDE + 1 A...




10 DOMANDE + 1 A...


Franco Dall'Aglio, contitolare della CENTOCASE, presidente F.I.M.A.A. Torino, Consigliere ASCOM Torino, Membro della Giunta Esecutiva F.I.M.A.A. Italia-Confcommercio, Delegato alla Formazione F.I.M.A.A. Italia, Confcommercio, che altro?
Direi che può bastare così. Questi impegni mi assorbono completamente anche perché, chi mi conosce lo sa molto bene, se mi prendo un impegno o accetto di ricoprire una carica è per dare un contributo reale, possibilmente per fare la differenza. Non amo la mediocrità e non accetterei mai un ruolo pensando di non essere un valore aggiunto per le persone che lavorano insieme a me.

Come mai questo blog?
In parte per il motivo che ho detto prima, ma non solo. Nel 2012 ho sentito il bisogno di condividere la mia esperienza lavorativa con i colleghi che vivono la mia professione nello stesso modo e cioè con tanta voglia di imparare, di crescere, di migliorarsi. Al tempo stesso, ho trovato che questo blog fosse un modo per contraddistinguere la nostra agenzia immobiliare e per fare cultura anche tra i non addetti ai lavori: i nostri clienti. Oggi questo blog, che considero di provincia, che non è stato mai pubblicizzato, ha da tempo superato le 800.000 visualizzazioni. Motivo di orgoglio, ma non deve rappresentare un punto di arrivo.

Molti suoi colleghi si sono a loro volta attrezzati con blog personali e aziendali e si promuovono anche con libri e pubblicazioni: cosa ne pensa?
Era ora. Il nostro mestiere, se fatto con preparazione e con competenza, genera un professionista e un uomo a tutto tondo. Ho letto per caso la frase, riportata in alto, di Salvatore Coddetta, eccellente formatore e l'ho condivisa appieno. Quando entriamo per la prima volta in una casa, entriamo nella vita più segreta delle persone e lo dobbiamo sapere fare con capacità professionale ma anche con garbo, con rispetto, perché stiamo per conoscere aspetti di vita vissuta che, al di fuori di quelle quattro mura, pochi conoscono. E' normale che, con questa scuola di vita, ci siano colleghi che vogliano condividere la loro esperienza, umana e lavorativa. Quindi bene così, credo che i tempi siano maturi perché il mondo inizi a vederci anche sotto un'altra veste.

Come ha iniziato a lavorare in questo settore?
Erano gli anni 90 e conobbi la famiglia del ragioniere Pasquale Grimaldi, a Torino. Persona speciale lui, grande famiglia la sua. A loro devo tantissimo così come il mondo dell'immobiliare deve molto a loro, alla Grimaldi, quella storica. Tra l'altro, furono i primi a introdurre il franchising immobiliare in Italia, creando un nuovo metodo di lavoro e io iniziai la mia avventura proprio come franchisee Grimaldi. Oggi il marchio esiste ancora ed è un marchio forte: spero che al suo interno sia rimasto anche un po' di quel cuore.

Finora sono state più le soddisfazioni oppure le delusioni?
Vivo il mio lavoro con curiosità e con passione quindi, al di là delle difficoltà che quotidianamente posso incontrare, il mio personale bilancio è nettamente positivo e porto con me un bagaglio di ricordi molto belli che mi accompagneranno per tutta la vita.

Da quando ha intrapreso questa carriera, cos'è cambiato nella sua professione?
Moltissimo e senza aiuti esterni. Noi agenti immobiliari veniamo definiti imprenditori ad alto contenuto professionale. La parte imprenditoriale non riguarda solo la capacità di acquisire nuovi incarichi di vendita e questa, a mio avviso, non ha subito una evoluzione degna di nota, ma anche l'attenzione di investire al meglio i propri soldi ottimizzando l'uso dei nuovi strumenti che la tecnologia ha messo a disposizione della nostra categoria: mi riferisco principalmente ai portali immobiliari, ai gestionali, agli aggregatori, alle piattaforme di condivisione. Diverso discorso per la parte professionale che, grazie proprio all'opportunità che si è presentata con la crisi del mercato immobiliare dell'ultimo decennio, ha avuto una crescita notevole sensibilizzando la nostra categoria ad approcciare l'utente finale, il consumatore, nella veste prima di tutto di consulente immobiliare e non di sensale.

Sta dunque nascendo una nuova figura di agente immobiliare?
Secondo me sì. Noto che c'è una fetta sempre più importante di colleghi che è molto più attenta nel comprendere e nell'andare incontro alle esigenze dei propri clienti, visti, prima di tutto, come utenti che devono essere pienamente soddisfatti per il servizio ricevuto dall'agente immobiliare. Mi piacerebbe molto che questo aspetto fosse riconosciuto e compreso dalle Associazioni dei consumatori, con le quali ci sarebbero delle belle battaglie da portare avanti insieme, la più importante delle quali resta quella contro l'attività svolta, senza alcuna garanzia e senza alcun controllo, dagli abusivi.

Parliamo di mercato immobiliare: come saranno i prossimi 5 anni?
In passato abbiamo visto come il nostro mercato immobiliare sia stato colpito anche da fattori esterni per i quali non si erano generati anticorpi sufficientemente potenti. Mi riferisco ai mutui subprime di oltre oceano e alla crisi finanziaria che ne è scaturita in nord America, per poi approdare in Europa, a partire dal 2007. Una previsione quindi non può essere elaborata inserendo anche questo genere di incognite. Dobbiamo partire quindi dall'assioma che il trend intrapreso dal mercato immobiliare non subisca scossoni esterni, nel qual caso i dati in nostro possesso ci dicono che continueranno ad aumentare in maniera graduale le compravendite delle abitazioni passate da 413.000 transazioni nel 2013, annus horribilis, a oltre 550.000 compravendite del 2017. Un decorso diverso stanno avendo i prezzi che, a parte in pochissime zone di pochissime metropoli, stanno registrando ancora oggi un lievissimo decremento.

Quali consigli dare a chi vuole vendere casa?
Ovviamente di avvalersi di un agente immobiliare regolarmente iscritto alla Camera di Commercio, nostro organo di controllo. Detto ciò, consiglio di non fermarsi alla prima valutazione ma di coinvolgere, all'inizio, più professionisti e, alla fine, di sceglierne uno solo, non necessariamente quello che ha valutato l'immobile alla cifra più alta. Ai miei clienti proprietari consiglio sempre, prima di firmare l'incarico di vendita, di mettersi per un attimo nei panni dell'acquirente e di chiedersi, se fossero loro a comprare una casa, se si fiderebbero dell'agente immobiliare che stanno per scegliere come il loro venditore.

E a chi vuole acquistarla?
Se confrontiamo i prezzi degli immobili e i tassi dei mutui offerti dalle  banche rispetto ai dati in nostro possesso riferiti al 2008 ci rendiamo subito conto che mai come oggi convenga comprare una casa. I prezzi delle case sono scesi fino al 30% reale e, in certe realtà, anche di più mentre la rata di un mutuo acceso oggi, rispetto a 10 anni fa, è inferiore di circa il 50% a parità di importo finanziato. Servendosi di un'agenzia immobiliare consiglio agli acquirenti di essere esigenti per essere certi di cosa stanno realmente comprando. In molti casi stiamo parlando dei risparmi di una vita e con il sudore della fronte delle persone non si deve scherzare.

Ha paura della disintermediazione nel settore immobiliare?
Ho paura della concorrenza sleale, delle regole non uguali per tutti, ma della disintermediazione no, sono sincero. La nostra categoria ha delle unicità difficilmente riproducibili anche on-line. Noi conosciamo il territorio, conosciamo i prezzi degli immobili, siamo inseriti nel tessuto sociale che viviamo quotidianamente. Nel momento in cui il nostro lavoro viene percepito come un valore aggiunto da parte del cliente, non vedo come e da cosa potremmo essere sostituiti.


Intervista a cura di Daniela Giacometti
Ufficio Stampa Ascom Torino