sabato 13 ottobre 2012

SPESE DI REGISTRAZIONE DI UN CONTRATTO DI LOCAZIONE: I SOGGETTI PASSIVI


A CHI COMPETONO LE SPESE DI REGISTRAZIONE 
DI UN CONTRATTO DI LOCAZIONE

La registrazione di un contratto di locazione ha due voci di spesa: le marche da bollo e l’imposta di registro, non essendo più dovuti i diritti di segreteria - codice 964T - come precisato nella Circolare 26/E del 2011 dell'Agenzia delle Entrate (4.2. Tributi speciali). Per spese di registrazione è opinione prevalente, in ambito fiscale, che debbano intendersi solo le spese relative all’imposta di registro sui contratti e sui rinnovi degli stessi, con esclusione sia dell’IVA che delle marche da bollo.
Ciò premesso, la norma di cui all’articolo 8 della legge n. 392/1978 (mantenuto in vigore dall’art. 14 della legge n. 431/1998) stabilisce che le spese di registrazione del contratto di locazione sono a carico del conduttore e del locatore in parti uguali.
Ora, in vigenza della nuova legge n. 431/1998, l’art. 8 della legge n. 392/1978 è derogabile contrattualmente? E’ opinione prevalente dare risposta affermativa al quesito ma limitatamente alle sole locazioni abitative in cui operano i meno restrittivi commi 1 e 4 dell’art. 13 L. n. 431/98 (patti contrari alla legge) che consentono di derogarvi, rendendo, nello spirito del vigente sistema normativo, la contrattazione più libera e meno vincolante tra le parti (nelle locazioni ad uso diverso dall’abitazione vige ancora il ferreo art. 79 della legge n. 392/1978 – mantenuto in vita dalla legge. n.431/98 - che dispone la nullità per le eventuali convenzioni dirette ad attribuire al locatore un vantaggio in contrasto con le singole disposizioni di legge e, quindi, anche in violazione del richiamato art. 8).
Ne consegue che nei contratti ad uso abitativo e in quelli esclusi dalla legge del 1998 (locazione di beni culturali, abitazioni signorili, ville e castelli, alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche, nonché autorimesse private), appare sostenibile la tesi secondo cui le parti, nell’ambito della loro autonomia negoziale, possono liberamente pattuire la ripartizione delle spese di registrazione, in quanto patto non contrario alla legge.
Le uniche due ripartizioni, sia delle spese di registrazione sia dei bolli, fissate dalla legge si hanno in dipendenza di un contratto abitativo di natura transitoria e di un contratto transitorio per studenti universitari. Infatti, l'allegato C e l'allegato E del D.M. 30.12.2002  prevedono i costi così ripartiti (il ricorso alla cedolare secca, però, li azzera): marche da bollo a carico del conduttore, tassa di registro divisa a metà tra locatore e conduttore. La tassa di registro (che ha esclusiva valenza fiscale e non negoziale), pari al 2%, va calcolata, nella fattispecie transitoria per studenti universitari, sul 70% del canone annuo, con minimo di 67 euro alla prima registrazione.



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